Come nasce una non conformità? Dall’errore al miglioramento
Come affrontare una non conformità
Una non conformità si verifica quando un prodotto, un servizio o un processo non rispetta un requisito stabilito. Può trattarsi di una norma tecnica, una procedura interna, una specifica del cliente o uno standard di qualità.
Riconoscerla e gestirla correttamente è essenziale per contenere i danni, correggere le cause e attivare un processo di miglioramento continuo.
Cos’è una non conformità e perché è importante riconoscerla
La norma UNI EN ISO 9000:2015 definisce la non conformità come il mancato rispetto di un requisito. In pratica, è un errore che può riguardare un prodotto, un’attività o una procedura che non rispetta quanto previsto.
In altre parole, si parla di non conformità ogni volta che qualcosa non viene fatto nel modo corretto o previsto.
I casi più comuni includono:
- errori operativi, come una lavorazione svolta in modo scorretto o una mancata verifica;
- difetti nei materiali o nei processi che compromettono la qualità del prodotto;
- procedure non seguite, per disattenzione, urgenza o mancanza di formazione.
Come viene individuata?
In molti casi succede che le non conformità non si manifestino subito. Spesso, infatti, ci si accorge del problema in momenti di controllo o a seguito di un reclamo.
I canali principali attraverso cui vengono individuate sono:
- Controlli interni, svolti dal personale operativo o dal reparto qualità durante l’attività quotidiana.
- Audit o ispezioni, condotti internamente o da enti esterni per verificare la conformità a norme e standard
- Segnalazioni dei clienti, che attraverso reclami evidenziano problemi legati al prodotto o servizio ricevuto.
Cosa fare quando si verifica una non conformità?
Una volta rilevata una non conformità, deve essere gestita in modo efficace.
È fondamentale attivare un processo di gestione chiaro, strutturato e condiviso, che permetta non solo di contenere l’anomalia, ma anche di comprenderne le cause e prevenire la ricorrenza.
Il primo passo: la registrazione
Ogni anomalia deve essere documentata in modo preciso identificando cosa è successo, dove, quando, i soggetti coinvolti e le possibili conseguenze.
Queste informazioni vengono raccolte in un registro delle non conformità, oppure, nel caso di eventi legati ai fornitori, tramite un modulo di non conformità specifico.
Secondo passo: la valutazione
Non tutte le conformità hanno lo stesso peso: alcune possono essere gestite localmente, altre richiedono un’azione immediata e coordinata.
Una buona classificazione aiuta a stabilire priorità e a definire se si tratta di un’anomalia:
- lieve, senza impatto diretto sul cliente o sul processo;
- grave, con potenziale danno per qualità, costi o tempi;
- critica, con implicazioni su sicurezza, conformità normativa o continuità operativa.
Terzo passo: le azioni immediate
È fondamentale intervenire subito per contenere gli effetti della non conformità. Le azioni immediate possono includere:
- Segregazione del prodotto non conforme
- Notifica ai responsabili interni
- Blocco di lotti o processi
- Comunicazione tempestiva al cliente (se necessario)
L’obiettivo è prevenire danni maggiori e mantenere il controllo sulla situazione.
Quarto passo: l’analisi delle cause
Identificare la causa radice è essenziale per evitare il ripetersi del problema. Per farlo, si possono utilizzare diversi strumenti di analisi:
- Diagramma di Ishikawa (a lisca di pesce )
- Metodo dei 5 perché
- Medodo A3
L'obiettivo è arrivare alla causa radice, non fermarsi al sintomo.
Quinto passo: l’analisi di ricorrenza
Verificare se la non conformità si è già verificata in passato è un passaggio cruciale. Questo consente di:
- Individuare tendenze o problemi sistemici
- Valutare il rischio di ripetizione
- Migliorare i sistemi di prevenzione
Un’analisi storica accurata aiuta a rafforzare il sistema qualità nel lungo periodo.
Sesto passo: la scelta dei ruoli aziendali
A questo punto è necessario coinvolgere i ruoli aziendali adeguati. In base al contesto, potrebbero essere chiamati in causa la produzione, la logistica, il reparto qualità, gli acquisti o la direzione.
La gestione delle non conformità dipende dalla sua tipologia, ma l’obiettivo resta sempre lo stesso: individuare la causa, limitare il danno e avviare una soluzione efficace.
Azioni correttive da seguire
Dopo aver individuato una non conformità, è essenziale intervenire in modo mirato per eliminarne le cause e prevenire che si ripresenti.
Le azioni correttive servono proprio a questo: trasformare l’errore in un’occasione di miglioramento concreto.
Per essere davvero efficaci, queste azioni devono essere inserite in un piano d’azione chiaro, con responsabilità definite, scadenze precise e modalità di verifica.
Solo così è possibile monitorare i progressi e assicurarsi che il problema sia stato davvero risolto.
Miglioramento continuo
Gestire una non conformità non serve solo a risolvere un errore, ma a migliorare i processi nel tempo.
Attraverso l’analisi dei dati, il monitoraggio di KPI e la raccolta di report periodici, è possibile individuare aree critiche e rafforzare il sistema qualità.
Uno strumento molto efficace per analizzare le cause principali delle non conformità è l’analisi di Pareto, che consente di concentrarsi sulle problematiche più impattanti.
Per rendere questo processo ancora più efficace e sostenibile nel tempo, molte aziende scelgono strumenti digitali che aiutino a gestire in modo strutturato ogni fase. Uno di questi è AYAMA.
AYAMA: il software per gestire le non conformità
AYAMA è una soluzione digitale che supporta l’intero ciclo di gestione delle non conformità, dalla segnalazione iniziale alla chiusura dell’azione correttiva.
Permette di:
- registrare rapidamente ogni evento con dati completi attivando workflow personalizzati per tipologia di non conformità;
- pianificare e assegnare azioni con responsabilità e scadenze definite;
- monitorare lo stato di avanzamento con dashboard e notifiche;
- segnalare ritardi nella gestione delle fasi assegnate, per garantire reattività e controllo;
- generare report dettagliati per audit e analisi interne;
- garantire la tracciabilità di ogni passaggio.
Con AYAMA, la gestione delle non conformità smette di essere una reazione all’errore e diventa un processo di miglioramento continuo, concreto e sostenibile.
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